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TESTIMONIANZA
DI
ANNAMARIA |
Dimorate
in me, e Io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da
sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure
voi, se non dimorate in Me.
(Giovanni
15:4)
Mi chiamo Annamaria, ho
44 anni e voglio raccontarvi come ho conosciuto il mio
meraviglioso Gesù.
Sono nata in una
famiglia cristiana anzi, per meglio dire, ho avuto una
mamma convertita allEvangelo e un papà che,
sebbene non abbia mai fatto una reale esperienza col
Signore, ha, tuttavia, sempre insistito perché noi
frequentassimo assiduamente la chiesa.
È un uomo molto buono che ci ha sempre impartito dei
buoni insegnamenti; purtroppo, però, ciò non basta per
essere salvato e la mia preghiera assidua al Signore per
lui è che gli tocchi il cuore e si faccia conoscere
prima di chiamarlo a Sé.
Tornando
ora alla mia conversione, ringrazio Iddio perché fin da
piccola ho frequentato una Comunità Evangelica con mia
madre ed ho sempre avvertito nel mio cuore lamore e
la presenza meravigliosa di Gesù.
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Ancora
oggi posso attestare che, sebbene piccola, quelle
non erano solo emozioni, ma, quando mi prostravo
in preghiera, avvertivo realmente la Sua presenza
ed amavo con tutto il cuore fare la Sua volontà.
Questi sentimenti mi davano una profonda
sicurezza, tuttavia, essendo appena una bambina,
non riuscivo a comprendere la reale essenza della
Sua Parola e non capivo che non erano le nostre
buone opere né essere una brava persona che mi
facesse essere accettata da Dio, ma che la
salvezza si realizza solo ed esclusivamente
attraverso il sangue di Gesù il quale e morto
per i nostri peccati. |
Volendo
piacere a Gesù, mi sforzavo continuamente di essere
buona, di non dire bugie, di non arrabbiarmi ... (cose
banali, direte, ma molto importanti per una ragazzina) e
non riuscivo a comprendere ciò che invece la Bibbia dice
molto chiaramente, che «Non c'e nessun
giusto, neppure uno» ( Romani 3 verso 10); oggi questo verso è
chiarissimo per me, ma allora non riusciva a scendere nel
profondo del mio cuore.
Nonostante i
miei sforzi, però, sentivo il peso del peccato
che mi schiacciava, perciò la paura e lansia
della mia imperfezioni cominciarono a
perseguitarmi e le mie preghiere si esprimevano
attraverso un unico grido ''Gesù,
perché non riesco a fare la tua volontà?
Io Ti voglio servire!''
Tutto questo mi portò ad una profonda
depressione. Sebbene avessi solo 14 anni, la mia vita
era un terribile incubo; non dormivo più
pensando alla morte e allinferno dove
sicuramente sarei andata. Non giocavo più, anche
mentre parlavo con qualcuno la mia mente era
altrove, sudavo fredda per il terrore di tutto
ciò, ero veramente infelice e un terribile vuoto
era dentro di me.
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Mia madre
soffriva tanto per questa situazione ed era molto
preoccupata.
Tanti cattivi pensieri tormentavano la mia mente ed io
assillavo continuamente lei perché, solo quando
confidavo a lei i miei tormenti, mi sentivo un po' meglio.
Lei mi rassicurava con parole dolci, mi comprendeva e
questa sua comprensione mi faceva stare un po' meglio, ma
poi tutto tornava come prima.
Un giorno, però, vi
fu una meravigliosa svolta nella mia vita.
In quel
tempo avevo dovuto rinunciare ad una cosa per me
importante pur di non dispiacere al Signore e mi sentivo
ancora più afflitta, però, proprio allora, conobbi un
fratellino della Comunità, che poi divenne mio marito, e
col quale oggi ho il privilegio di servire insieme il
Signore.
Grazie a questo rapporto con quello che era, allora, il
mio fidanzato, acquistai un po di serenità, anche
se non del tutto, comunque chi ne trasse veramente
beneficio fu mia madre perché smisi di appoggiarmi a lei
(e, quindi, di assillare lei) ma il mio appoggio divenne
il mio fidanzato con cui mi confidavo raccontandogli le
mie paure e le mie ansie.
Accadde,
però, che gradualmente avvenne il miracolo in me.
La Parola di Dio, che da sempre era stato il mio pane
quotidiano, cominciò ad operare realmente nella mia vita
ed a fare breccia nel mio cuore. Gli studi biblici, le
predicazioni cominciarono a cibare la mia anima. Vi fu un
passo, in particolare, che parlò al mio cuore e si trova
nellevangelo
di Giovanni al capitolo 15 La vite ed i tralci.
Ai versi 4 e 5 Gesù afferma che «senza
di Lui non possiamo fare nulla. Come il tralcio non porta
frutto se non è attaccato alla vite, cosi sarà anche
per noi se non dimoriamo in Lui».
Quelle parole divine
incominciarono a lavorare nel mio cuore, i miei occhi si
aprirono, la mia mente fu schiarita ... Quante inutili
notti avevo trascorso senza dormire, quante inutili paure
mi avevano tormentato
, Gesù avrebbe
fatto tutto Lui.
Che bello, che pace,
che liberazione, che senso di libertà, il diavolo non
dominava più la mia mente, il sangue di Gesù aveva
purificato la mia mente, il mio cuore, i miei pensieri;
avevo compreso che se fossi rimasta attaccata a Gesù,
tutto sarebbe stato risolto da Lui, Egli avrebbe fatto
tutto al posto mio!
Basta sacrifici, basta paure.
Quella parola ancora oggi è viva nella mia vita.
Ormai sono 30
anni che ho conosciuto il mio Signore, io e
quello che era, allora, il mio fidanzato ci siamo
sposati. Abbiamo
incontrato tante gioie, ma anche tante
difficoltà, momenti in cui il diavolo voleva
ancora farmi credere che io non ero degna e
perciò attraversavo certe prove, ma, ancora di
più in quei momenti, lo Spirito Santo ha
sussurrato dolcemente al mio cuore di ricordare
come ero stata salvata e mi ha riportato alla
mente quel verso della Parola di Dio del Vangelo
di Giovanni (al cap. 15 verso 4) attraverso il
quale mi aveva già accostato veramente a Dio
tanti anni fa e che dice «Dimorate
in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non
può da sé dare frutto se non rimane nella vite,
così neppure voi, se non dimorate in me».
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Spero che questa
mia testimonianza possa essere utile per qualcuno che
vive nel terrore delle proprie paure; Dio è potente a
liberarci e darci la Sua pace, quella che viene dallalto.
Dio ci benedica
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